Santi Nazaro e Celso

L’archivio denominato Santi Nazaro e Celso conservato all’Archivio di Stato di Verona contiene solo una piccola parte della documentazione rimasta a Verona e spettante a questo monastero: la parte più cospicua fu infatti trasferita a Venezia con la soppressione del monastero decisa nel 1769 dal Senato veneto[1], ma non sono chiari i motivi di questa divisione.

Indicata nel Versus de Verona, la chiesa di San Nazaro e Celso (o dei Santi Nazaro e Celso e beata Giuliana), compare come chiesa e monastero nella documentazione a partire dal 1034 e poco dopo viene dotata dal vescovo Giovanni di beni e rendite[2].

Nel 1443 il monastero di San Pietro e Vito di Calavena venne dato in commenda a Pietro Avogadri, monaco di di San Nazaro e Celso, e nel 1498 Alessando VI designò il primo come sussidiario; infine nel 1525 i monaci cassinesi di San Pietro e Vito vennero inviati al monastero di San Nazaro, ormai ridotto nel numero dei monaci; altro monastero che venne assegnato come sussidiario a San Nazaro e Celso è quello di San Giuliano di Lepia, a partire dal 1447 da parte di Santa Giustina di Padova: per questo nell’archivio è conservata documentazione, anche risalente, relativa a questi enti monastici.

Con la soppressione del 1769 la chiesa e il monastero vennero acquisiti dalle Benedettine di San Daniele di Verona; tra 1798 e 1806 la chiesa divenne cattedrale per la zona austriaca a sinistra Adige e nel 1810 venne affidata al clero secolare[3].

Entro il XII secolo conserva solamente due pergamene: una vede coinvolto questo ente, l’altra il monastero dipendente dei Santi Pietro e Vito di Calavena.

L’attuale ordinamento delle pergamene in serie cronologica venne attuato all’interno degli Antichi Archivi Veronesi: si distinguono le sezioni Pergamene e Pergamene appendice. Gli attergati permettono di riconoscere un precedente ordinamento per calto, m(azz)o e r(otol)o, con il calto indicato da lettere alfabetiche, anche raddoppiate (probabilmente come riferimento topografico), e mazzo e rotolo con numerali.

 

Serie riprodotte: Pergamene; Pergamene appendice

Riferimenti: GASVr, p. 1288.

Strumenti: ASVr, Inventari, VI, pp. 125 ss.

 

 

 


[1] Sulle vicende dell’archivio cfr. Sancassani, Gli archivi veronesi, p. 43.

[2] Sulle vicende del monastero: Biancolini, Notizie storiche, I, pp. 261-286; IV, pp. 711-713; V/2, pp. 55-110; Varanini, Il sacello di S. Michele; Segala, Monasteriorum memoria, pp. 205-209

[3] Sulle vicende del monastero: Biancolini, Notizie storiche, II, pp. 568-572; IV, pp. 714-716; V/2, pp. 111-131; cfr. inoltre (anche per la bibliografia) Segala, Monasteriorum memoria, pp. 205-209.