Santa Maria della Ghiara

L’archivio di Santa Maria della Ghiara (o Ghiaia) è conservato all’Archivio di Stato di Verona dal 1964, quando vi pervenne dall’Archivio di Stato di Venezia. Nella città lagunare era giunto a seguito della soppressione del monastero avvenuta nel 1769.

Le prime attestazioni, secondo Biancolini risalenti al 1173, vedrebbero in questa chiesa una compagine di «compagni», che nel secolo seguente risultano come Umiliati[1]. Ma il riscontro sulla documentazione permette solamente di riconoscere in atto del 1198 un'investitura ad alcune persone definite socii, senza alcun riferimento a questa chiesa o a enti religiosi. Il monastero venne soppresso nel 1570 e affidato nel 1591 ai Teatini che vi rimasero fino alla soppressione veneziana del 1769, quando si riunirono in San Nicolò[2].

Gli atti entro il XII secolo (11 pergamene) riguardano prevalentemente negozi tra privati per beni in Porto e Zevio, forse le aree che diventeranno di interesse di Santa Maria della Ghiara nel XIII secolo.

L’attuale ordinamento delle pergamene in serie cronologica venne attuato all’interno degli Antichi Archivi Veronesi; gli attergati indicano un precedente ordinamento indicato da un numerale, forse sovrapposto ad altro per calto e numero.

 

Serie riprodotte: Pergamene

Riferimenti: GASVr, p. 1287; Sancassani, Gli archivi veronesi, p. 43; Segala, Monasteriorum memoria, p. 191.

Strumenti: ASVr, Inventari, n. 61, pp. n.n.; ASVr, Regesti Da Re.



[1] Biancolini, Notizie storiche, III, 35-46; VI, 190-224.

[2] Lenotti, Chiese e conventi, I, p. 56-60; sulle vicende del monastero e relativa bibliografia si rimanda a Segala, Monasteriorum memoria, pp. 189-192.