San Tomio

L’archivio della chiesa di San Tomio (o San Tommaso apostolo) è conservato per la sua parte pergamenacea antica all’Archivio di Stato di Verona, come deposito dagli Antichi Archivi Veronesi; qui era pervenuto per iniziativa del vescovo Luigi di Canossa nel 1874.

La chiesa è attestata con sicurezza nel X secolo, quando nel testamento del visdomino Dagiberto compare tra i testi Madelberto «de civitate Verona habitator prope monasterium Sancti Thomae»; ancora attestata nell’XI come ecclesia, nel XII vi risulta presente una collegialità di chierici[1].

Dopo la soppresssione nel 1806 i beni della chiesa di San Tomio vennero assegnati a Santa Maria della Scala, mentre i registri, assieme alle funzioni parrocchiali, pervennero a San Nicolò. Per questa ragione parte della sua documentazione (tra cui atti datati entro il XII secolo) è ora nell’archivio di Santa Maria della Scala.

Questo archivio conserva due pergamene datate entro il XII secolo. L’attuale ordinamento delle pergamene in serie cronologica venne attuato all’interno degli Antichi Archivi Veronesi. Un precedente ordinamento, così come risulta dagli attergati, doveva essere organizzato individuando le pergamene per m(azzo) e r(otolo).

 

Serie riprodotte: Pergamene

Riferimenti: GASVr, p. 1285.

Strumenti: ASVr, Inventari, I, p. 369; ASVr, Regesti Da Re.



[1] Crosatti, La chiesa di S. Tomaso; la menzione della stessa nel documento in cui Pacifico è campione del clero nel giudizio di Dio per la spesa nella riedificazione delle mura cittadine, non può però essere presa in considerazione, essendo questo un falso di XII secolo (La Rocca, Pacifico). Ancora sulla chiesa cfr. Biancolini, Notizie storiche, I, pp. 382-383; IV, 751-752.