San Salvar Corte Regia

L’archivio del monastero di San Salvar Corte Regia è conservato all’Archivio di Stato di Verona: pervenne in questa sede dagli Antichi Archivi Veronesi, dove era giunto nel 1868; precedentemente era conservato presso gli uffici finanziari a seguito delle soppressioni napoleoniche degli anni 1806-1810.

Edificata da Berengario I prima del 915[1], la chiesa di San Salvar sarebbe stata assegnata dal duca Guelfo nel 1075 al monastero di Santa Maria della Vangadizza e riconfermata nel 1123 da papa Callisto III[2]; San Salvar sembra comunque avere anche una certa autonomia dal momento che sempre ai primi del XII secolo alcuni atti vedono agire direttamente suoi monaci, come risulta dalla documentazione qui conservata. Il passaggio dalla comunità benedettina a quella camaldolese dovette avvenire a seguito dell’assegnazione a questa del monastero della Vangadizza nel 1213. Il monastero fu poi posto in commenda alla metà del Quattrocento e nel 1487 vi si stabilì una comunità di benedettine di Sant’Agostino che vi rimasero fino alla soppressione nel 1806[3].

La documentazione qui conservata (una sessantina di pergamene datate entro il XII secolo), attribuibile all’attività di questa chiesa, inizia con il XII secolo: i pochi atti del secolo precedente sono infatti relativi a negozi tra privati e qui giunti verosimilmente come munimina in ordine alle successive strategie di acquisizione patrimoniale dell’ente.

L’archivio venne riordinato da Ludovico Perini secondo uno schema topografico attorno al 1725[4], ma successivamente (con il passaggio presumibilmente agli Antichi Archivi Veronesi) la serie delle pergamene venne ricollocata in ordine cronologico all’interno delle sezioni Pergamene e Pergamene appendice. Di tale ordinamento topografico rimane traccia negli attergati, che riportano una collocazione per mazzo, individuato dall'iniziale della località, e numero.

 

Serie riprodotte: Pergamene; Pergamene appendice

Riferimenti: GASVr, p. 1288.

Strumenti: ASVr, Inventari; ASVr, Regesti Da Re.

 



[1] DD Berengario I, n. XCVII, pp. 254-256 (0915 03 31, copia XVIII secolo); Biancolini, Notizie storiche, II, pp. 702-703 da schede Perini, da manoscritto Bartolomeo Campagnola. Sulle vicende del monastero una sintesi e bibliografia in Segala, Monasteriorum memoria, pp. 211-214

[2] Segala, Monasteriorum memoria, p. 212; Biancolini, Notizie storiche, ii, p. 704.

[3] Biancolini, Notizie storiche, ii, pp. 702-707; Lenotti, Chiese e conventi, I, pp. 12-16.

[4] Sancassani, Gli archivi veronesi, pp. 71-72 e p. 97, Sancassani, L’opera di archivista di Lodovico Perini. In SSCR, reg. 1, è il repertorio geografico dei livelli pertinenti al monastero, redatto da Perini, a cui è premesso un compendio di storia dello stesso (Compendio della fondazione et esistenza del monastero di S. Agostino ora detto di S. Salvar Corte Reggia di Verona con la descrizione dei livelli perpetui, et affrancamenti, come pure di ogni altra sua antica raggione. Perfezionato l’anno MDCCXXVI).