San Pietro in Castello (ASVat, FV I)

Al pari di quello di San Giorgio in Braida, il fondo originariamente prodotto dalla chiesa di San Pietro in Castello è ora parte del Fondo Veneto I all’Archivio Segreto Vaticano, e qui giunto per lo stesso tramite di San Giorgio in Alga.

La chiesa di San Pietro in Castello, sul colle soprastante la città di Verona, è attestata documentariamente all’inizio del IX secolo; alla metà del X è retta una schola sacerdotum e risulta sottoposta al vescovado e pieve dal 1046, anche se non sembra esservi amministrato il battesimo. Alla metà del XII secolo risultano dipendere da San Pietro in Castello una cappella in Poiano (questa verosimilmente da più antica data, secondo conferma del 1165, dove godrà anche di diritti di decima), nei pressi del colle la cappella di Sant’Apollinare (1184) e per un breve periodo (1165-1172) quella di San Mauro di Saline. La chiesa perse autonomia giuridica con l’unione alla vicina chiesa di Sant’Angelo in Monte, già retta dai canonici della congregazione di San Giorgio in Alga di Venezia, nel 1441[1].

Una buona parte di questa documentazione non vede l’intervento della chiesa di San Pietro in Castello, ma afferisce comunque agli ambiti in cui essa dispiegava i suoi interessi patrimoniali: si può dunque presupporre che sia pervenuta in quest’archivio come munimen. Per lo stesso meccanismo documenti di San Pietro in Castello sono invece presenti in altri archivi, come in quello di Santo Stefano o in quello Capitolare[1].

Trattandosi complessivamente di un relativamente piccolo manipolo di documenti (45 atti entro il XII secolo), è difficile non ipotizzare una significativa dispersione di documentazione, avvenuta presumibilmente in epoche risalenti, forse in corrispondenza al passaggio a San Giorgio in Alga nel 1441, o antecedentemente, dal momento che San Pietro in Castello conobbe un lungo periodo di declino nel corso del XIV secolo dopo che nel XIII secolo la situazione patrimoniale della chiesa si era arricchita e diversificata[2].

Pio Cenci provvide a distinguere tale fondo e mise mano a un suo primo riordino negli anni Venti del secolo scorso. Anche questo fondo segue la numerazione del Fondo Veneto I (dal numero 6529 al 6723, per un totale di 195 pergamene) e una propria, assegnata da Cenci. A queste sarebbero da aggiungere forse altri dodici pergamene indicizzate da Carlo Cipolla, e non più rinvenute, ma forse si tratta del risultato di una migliore attribuzione dei documenti qui conservati delle chiese con uguale dedicazione di San Pietro in Castello, San Pietro in Monte di Serle e San Pietro in Oliveto.

Questa serie pergamenacea è stata edita da Antonio Ciaralli per gli anni 809/810-1196 (CCSPC).

 

Serie riprodotte: /

Riferimenti: Cenci, L’archivio della Cancelleria; Bellotti, La chiesa di San Pietro in Castello; Sancassani, Aspetti giurdici, pp. 240-244 (per la soppressione del 1668); Ciaralli, Introduzione, pp. LIII-LXVIII.

Edizioni: CCSPC (per gli anni 809/810-1196).



[1] Sulle vicende della chiesa si rimanda a Ciaralli, Introduzione, pp. XXXVII-LII (Biancolini non vide quest’archivio: Biancolini, Notizie storiche, I, pp. 102-108). 

[2] Ciaralli, Introduzione, pp. LXIV-LXVIII.