San Nicolò
L’archivio della chiesa di San Nicolò è conservato per la sua parte pergamenacea antica all’Archivio di Stato di Verona, come deposito dagli Antichi Archivi Veronesi; qui era pervenuto per iniziativa del vescovo Luigi di Canossa nel 1874.
San Nicolò venne eretta a parrocchia nel 1807 ereditando beni, funzioni e documentazione delle parrocchie di San Quirico e Giuliana, San Pietro in Carnario e la sola documentazione di quelle di Sant’Andrea e San Tommaso Apostolo, tutte soppresse nel 1806.
Della chiesa di San Pietro in Carnario sappiamo che fu costruita prima del 955 dal conte Milo e, sebbene da questi assoggettata a San Zaccaria di Venezia, risulterebbe controllata dal Capitolo canonicale, come indica una bolla del 1122 di papa Callisto II[1]. Documentazione afferente a questa chiesa si trova anche in altri archivi veronesi (Santi Apostoli, San Giorgio in Braida), ma non è chiaro il nesso[2]. La chiesa di San Quirico è indicata per la prima volta in uno di questi documenti (1107)[3] e risulta officiata collegialmente.
Datate entro il XII secolo sono 5 pergamene, riferibili agli archivi di San Quirico e di San Pietro in Carnario, dal momento che queste chiese figurano tra le parti contraenti.
L’attuale ordinamento delle pergamene in serie cronologica venne attuato all’interno degli Antichi Archivi Veronesi.
Serie riprodotte: Pergamene
Riferimenti: GASVr, p. 1285.
Strumenti: ASVr, Inventari, I, p. 327; ASVr, Regesti Da Re.
[1] Miller, Chiesa e società, p. 194, nota 40. Ughelli, V, coll. 772-773 (1122 06 14); CDD II, cc. 185r-185v (collocazione: + 3 1); CDD con data 1122 06 12; forse in origine nell’archivio capitolare. Su San Pietro in Carnario cfr. anche Biancolini, Notizie storiche, II, pp. 717-720; IV, p. 716.
[2] SSAp, Pergamene, 3 (1135 02 20): Toscana abitatrix in civitate Verona foris porta Sancti Firmi iuxta eclesiam Sancti Petri in Carnario riceve da Adelardo arciprete per Vivaldo chierico della chiesa di San Pietro il prezzo di una terra aratoria «in finibus Veronensis in loco et fundo Gebiti locus ubi dicitur Zovelesco». In suprascripta civitate Verona. FV SG, Pergamene, 6933 e 6934 (due originali) (1143 03 14): Otto prete e Bernardo diacono della chiesa di San Pietro in Carnaro que est edificata non longe a civitate Verona, investono in perpetuo Giovanni de Duce habitatorem ibi, di una terra con casa e orto «foris porta Sancti Firmi non longe ab ecclesia Sancti Petri» (6933) o «non longe ab ecclesia Sancti Petri» (6934). Actum in claustro ecclesie Sancti Petri.
[3] SN, Pergamene, 1. Sulla chiesa cfr. Biancolini, Notizie storiche, II, p. 606, che però indica il primo documento sulla chiesa al 1140.