Guida alla consultazione e ricerca

 

L'organizzazione del Codice

Il Codice digitale degli archivi veronesi è strutturato rispettando l'organizzazione attuale dei singoli fondi.

A ogni singolo fondo è dedicata una voce del menu Fondi archivistici. Alla voce principale sono subordinate quelle dedicate alle specifiche serie archivistiche contenenti documentazione compresa tra i secoli VIII-XII.

Nella pagina corrispondente alla voce principale viene data una sintetica descrizione delle vicende del fondo e dell'ente generatore (in senso lato), centrata sulla documentazione dei secoli VIII-XII, con gli essenziali riferimenti bibliografici. Nelle pagine subordinate sono riportate le schede identificative delle singole pergamene ordinate secondo la loro collocazione attuale e con e i link per accedere alle riproduzioni dei documenti.

Generalmente tali documenti sono contenuti in specifiche serie dedicate ai materiali pergamenacei, denominate Pergamene (a cui si aggiungono eventuali Appendici); solitamente una serie specifica è riservata ai diplomi. In queste serie i singoli pezzi (perlomeno per i fondi transitati attraverso gli Antichi archivi veronesi) sono collocati in ordine cronologico e distinti con una numerazione progressiva. In parte rientra in questo modello anche la serie delle pergamene dell'Archivio del capitolo canonicale, distinta in tre sottoserie legate al formato (I, II e III). Qui i singoli pezzi sono collocati, sempre in ordine cronologico, entro cartelle suddivise in fogli, cosicché l'identificazione dei pezzi avviene per serie, cartella e foglio (recto e verso). Poiché entro lo stesso foglio possono essere collocate più pergamene, per evitare equivoci a questi riferimenti si è aggiunto arbitrariamente un ulteriore numero progressivo. Alcuni fondi conservano invece una struttura topografica, solitamente risalente a ordinamenti realizzati tra il XVI e il XVIII secolo, ed entro la serie della singola località (o categorie particolari di documenti) le pergamene sono ordinate con una numerazione progressiva, pure in successione cronologica (per esempio il fondo di San Leonardo in Monte). In altri casi l'attuale numerazione progressiva è stata aggiunta senza modificare l'ordinamento topografico precedente, per cui isolando le pergamene dei secoli VIII-XII ne risulta una discontinuità nella numerazione (come avviene per l'archivio dei Santi Nazaro e Celso trasferiti da Venezia).

Per ragioni di praticità di consultazione, i documenti in copia datati entro il XII secolo presenti nei registri 12, 13 (integrati dai regesti del registro 15) del fondo Clero Intrinseco vengono proposti in questa sede in ordine cronologico, uniformandosi idealmente a tale ordinamento prevalente per le serie pergamenacee.

Rimandi bibliografici nelle pagine descrittive dei fondi sono per sigla (nel caso di edizioni di fonti) o in forma abbreviata (Cognome, Parte iniziale del titolo); si è pure adottato un sistema di sigle per le citazioni archivistiche. Le forme estese sono nella pagina Sigle archivistiche e bibliografia.

 

Le schede identificative

A ogni documento è premessa una breve scheda identificativa. Si tratta appunto di una scheda che riporta i dati essenziali utili all'identificazione delle pergamene, non certo da intendere come descrizioni delle stesse. Per questa ragione si è preferito solitamente fare riferimento a dati presenti nei repertori o nelle edizioni piuttosto che affrontare una disamina o una discussione degli elementi costitutivi di ciascun atto. Eventuali punti di divergenza tra queste fonti sono riportati nelle note.

Gli elementi identificativi presenti sono i seguenti.

- Numero della pergamena. Riportata così come presente nei repertori e inventari degli archivi o negli attergati. Fanno eccezione le copie dei documenti in copia datati entro il XII secolo presenti nei registri 12 e 13 (integrati dai regesti del registro 15) del fondo Clero Intrinseco, identificati in questa sede dalla data espressa nella forma anno mm gg.

- Data cronica. Come data cronica è indicata, in ordine di preferenza, quella presente nelle principali edizioni di riferimento o nei repertori; solo in assenza di questi la data è stata desunta dal documento stesso, senza peraltro sottoporla a particolare analisi o discussione, come per la coerenza tra millesimo e indizione. La data è espressa nella forma anno mm gg (i.e.: 1123 01 02). Nel caso il mese o il giorno non siano espressi o leggibili sono indicati con un doppio zero (i.e.: 1123 00 00). Per le pergamene non databili si è usato un intervallo cronologico relativo al secolo di attribuzione espresso sempre nella forma anno mm gg (i.e.: 1101 00 00 - 1200 00 00 per XII secolo). Se la pergamena riporta atti plurimi o copie di più atti, le rispettive date sono separate da punto e virgola (i.e.: 1123 01 02 ; 1123 02 03) ed eventuali dettagli sono riportati in nota.

- Notaio. Viene indicato il nome del notaio così come risulta dalla completio. Eventuali uniformazioni riguardano solo lo scioglimento di alcune abbreviazioni che non vengono indicate tramite le usuali parentesi (i.e.: F per Federici, d/dni per domini), per le quali si è comunque tenuto conto delle eventuali forme sciolte presenti, peraltro non sempre coerenti nemmeno per lo stesso notaio. Lacune parziali sono indicate tra parentesi quadre (i.e.: Liut[.....] notarius) con integrazioni laddove possibile (i.e.: Liut[efredus] notarius); lacune integrali sul nome del notaio sono indicate con tre punti (i.e.: ...); nel caso di documenti non convalidati il campo del notaio contiene tre asterischi (i.e.: ***). Documenti emanati da cancellerie regie, imperiali, vescovili o abaziali, mancando il rogatario, sono indicati genericamente con la formula Diploma regio/imperiale; Documento papale/vescovile/abaziale, segnando in nota eventuali dettagli (i.e.: Diploma Federico I) e particolarità.

- Copia. Si indica se il documento è originale o copia, riportando in questo caso la data se specificata o il secolo se attribuita (i.e.: copia 1175 03 02; copia coeva; copia di XII secolo) e, nel caso di copie realizzate entro il XII secolo, il nome del notaio che la convalida o sottoscrive. Eventuali ulteriori dettagli sono riportati nel campo delle note.

- Antica collocazione. Si indica l'eventuale collocazione in ordinamenti precedenti, così come risulta dagli attergati o da repertori. Nel caso degli schemi organizzati per armadio, calto, mazzo e numero, è indicata solo la parte alfanumerica (i.e.: A c. 1 m. 2 n. 23, che può essere indicato anche come A cal. 1 m. 1 n.° 23, diviene A 1 2 23), in modo da facilitarne la ricerca tramite il motore interno del sito o tramite la funzione di ricerca nella singola pagina. Si tenga però presente che tale indicazione è affidabile solo per l'Archivio capitolare, dove è stato possibile effettuare un riscontro tra diversi repertori. Negli altri casi è stata inserita a carattere indicativo.

- Principali edizioni o trascrizioni. Sono indicate le principali trascrizioni manoscritte del documento (in particolare il Codice diplomatico veronese di Gian Giacomo Dionisi - CDD I e II - , la raccolta di Giacomo Muselli per la storia del capitolo canonicale - Muselli -, il terzo volume del Codice diplomatico veronese di Vittorio Fainelli - CDV III -) e le principali edizioni, secondo le sigle indicate in bibliografia.

- Note. Sono riportate indicazioni riguardanti principalmente ulteriori datazioni proposte, l'eventuale presenza di diversi atti riportati nella stessa pergamena e i relativi riferimenti; il rimando ad altre copie degli stessi atti; eventuali specificazioni riguardo notai o documenti emessi da cancelleria regia/imperiale/comitale/vescovile/abaziale.

- Link alle immagini. A questi dati identificativi seguono i link alle riproduzioni (RECTO e VERSO ed eventuali particolari per pergamene di grandi dimensioni o di difficile lettura per le condizioni della scrittura o del supporto). I documenti si aprono in schede separate ed è possibile ingrandire l'immagine utilizzando il mouse o i due comandi (+ o -) in basso a sinistra della schermata. È pure possibile portare l'immagine a schermo intero attraverso il comando rappresentato con l'icone di due finestrelle in basso a sinistra. Per spostarsi entro l'immagine si agisca con il mouse tenendo premuto il tasto sinistro.

 

La ricerca nel sito

Attraverso la maschera di ricerca presente nella testata del sito è possibile effettuare alcune ricerche mirate, seppure queste avvengano su tutti i dati presenti nel sito, non per campi specifici. Ma con alcuni accorgimenti è possibile effettuare alcune ricerche anche in questa direzione, inserendo il nome del campo prima della voce ricercata (i.e: "Notaio: nome del notaio"; "Antica collocazione: 1 23 4"), seppure possano sfuggire eventuali atti plurimi o nel caso di più copie riportate nella stessa pergamena, non avendo in questi casi moltiplicato il campo ma inserito i dati separati da punto e virgola ( ; ). Le ricerche per frase esatta possono essere fatte inserendo direttamente la frase tra virgolette (" "), oppure scegliendo l'apposita opzione nella schermata successiva di ricerca, dove si possono indicare diverse opzioni: ricerca tra tutte le parole (OR), per qualsiasi parola (AND) o, appunto, per frase esatta. Tali opzioni si intende che operano sulle singole pagine del sito, ciascuna dedicata a una serie archivistica. La serie di link che vengono proposti dopo aver lanciato la ricerca rimandano alle singole pagine in cui compare l'espressione ricercata, che per comodità può poi essere identificata con la funzione di ricerca solitamente attivabile nei browser con il comando CTRL + G. Eventuali dubbi o forme alternative sono indicate nel campo note.

- Ricerca per data cronica. È possibile cercare un documento per data esatta, inserendo nella ricerca la data nella formula anno mm gg (i.e.: 1123 01 02). Poiché nelle note si sono indicate eventuali proposte alternative di datazione riportata da diverse edizioni o repertori, ciascuna di queste risulta individuabile.

- Ricerca per notaio. È possibile cercare per nome del notaio inserendolo così come presente nel documento. La ricerca per nome e qualifica è pure possibile, ma si tenga conto che vi possono essere varianti (cambiamenti di qualifica o qualifiche indicate con lievi varianti) che limitano i risultati di ricerche impostate in questo modo.

- Ricerca per copia. È possibile ricercare alcune categorie particolari di documenti (diplomi o documenti di cancelleria) attraverso la formula specifica utilizzata nella scheda identificativa ("diploma regio" "diploma imperiale" "documento papale" " documento vescovile" "documento abaziale").

- Ricerca per antica collocazione. È possibile ricercare i documenti attraverso il riferimento a precedenti collocazioni. Tali riferimenti sono però stati inseriti sistematicamente solo per l'Archivio del capitolo canonicale, in quanto per questo si dispone di repertori esaustivi. Per altri fondi in cui tale indicazione è presente solo come attergato (e dunque non sempre agevolmente leggibile e non sempre sistematica) possono verificarsi delle lacune. In ogni caso per facilitarne la ricerca è indicata solo la parte alfanumerica senza altra specificazione (i.e.: A c. 1 m. 2 n. 23, che può essere indicato anche come A cal. 1 m. 1 n.° 23, diviene A 1 2 23, con spazi di separazione).

- Ricerca per edizione o trascrizione. È possibile cercare i documenti editi o trascritti in particolari sedi inserendone la sigla o l'abbreviazione, secondo il prospetto della pagina Sigle archivistiche e bibliografia.

 

Andrea Brugnoli

(Centro di Documentazione per la Storia della Valpolicella)